Ad impressionare i critici venuti da tutto il mondo è stato soprattutto il pubblico di Toga.
Durante il Simposio dei critici internazionali un elemento è emerso più di tutti dalle loro impressioni: la straordinarietà del pubblico del Summer Festival.
I critici, quasi tutti di origine occidentale, sono ormai abituati, nelle loro nazioni di provenienza, ad incontrare a teatro soprattutto spettatori appartenenti al settore (attori, registi, altri critici), di classe benestante, over 50 e in numero limitato. Ciò che rende unico il pubblico di Toga è il suo essere composto da persone provenienti da tutti i settori lavorativi della società (dai contadini ai professionisti, dagli studenti ai pensionati), di ogni età (dai bambini di pochi anni agli over 80), appartenenti ad ogni classe sociale, ma soprattutto numeroso.
E’ un pubblico fedele, che torna anno dopo anno, che ci tiene a portare i propri figli sin da piccoli a vedere perlomeno lo spettacolo del sabato sera, (quello che include i fuochi d’artificio) se non addirittura quelli più complessi.
La straordinaria genialità di Tadashi Suzuki di dare vita ad un teatro di altissima qualità artistica che resta però accessibile a tutti è indubbiamente la sua cifra caratteristica, ed è stata condivisa da pochissimi altri registi del suo livello e della sua generazione (viene in mente soprattutto Peter Brook).
Nel discorso che sempre segue l’andata in scena di Greetings from the edge of the world, in attesa di rompere i tini e offrire un bicchiere di sake al pubblico, Tadashi Suzuki rinnova di anno in anno il suo impegno per la comunità umana che lo segue fedelmente da 50 anni.